81 anni fa, il rastrellamento del Quadraro a Roma. Ieri c'eravamo, come ogni anno, per ricordare, per commemorare chi rimase vittima della feroce violenza nazifascista.
Circa 2000 persone vennero arrestate quel giorno, tante furono deportate nei campi di concentramento in Germania. Partigiani, donne e uomini protagonisti della Resistenza e della guerra di Liberazione. Un crimine disumano, figlio dell’odio nazifascista.
Ieri Roma ha ricordato quei fatti con un Corteo. Il Partito Democratico di Roma ribadisce l’importanza della memoria come presidio di libertà e Democrazia.
Nel cammino verso il 25 aprile, celebriamo la Resistenza, ricordiamo le vittime e rinnoviamo il nostro impegno: mai più indifferenza, mai più fascismi.
Oggi a Piazza Vittorio, insieme ai comitati promotori della Campagna referendaria, ai sindacati, alle associazioni e alle reti di cittadine e cittadini, abbiamo detto SÌ alla cittadinanza, SÌ a una società più giusta e inclusiva. Con la presentazione del simbolo della campagna per il Referendum sulla cittadinanza, parte un percorso di partecipazione e diritti che riguarda tutte e tutti.
Roma c’è. E continuerà a esserci, al fianco di chi ogni giorno lotta per una democrazia piena, per il riconoscimento e la dignità di ogni persona.
Orbán scrive una delle pagine più buie per i diritti che l’Unione europea abbia mai conosciuto. È gravissimo e inaccettabile che uno Stato membro vieti per legge i Pride, ledendo il diritto fondamentale di manifestazione, con l’unica finalità di perseguitare la comunità lgbtqia+. In particolare le persone trans e non binarie, la cui identità e dignità Orbán tenta di cancellare con un voto del parlamento. Le persone non si possono cancellare per legge. La diversità non si può vietare per legge. Siamo davanti ad una violazione palese di diritti umani. Siamo al fianco della comunità lgbtqia+ in Ungheria come in Italia e in tutta l’Europa.